Intervista ad Antonio Lo Iacono della Giornalista Camilla Folena dell’Agenzia DIRE
11 Marzo 2020
Come stanno cambiando le relazioni sociali?
Stanno cambiando notevolmente. Abbiamo avuto una limitazione dei nostri spazi di vita, delle nostre abitudini, delle nostre relazioni, delle nostre possibilità di espansione, dei nostri spostamenti di lavoro, dei nostri viaggi di piacere, delle nostre possibili esplorazioni nella natura, delle nostre eventuali avventure sentimentali, delle nostre trasgressioni…
Cosa si evince dal comportamento dei singoli?
Alcuni hanno dimostrato una buona volontà di adattarsi e cooperare con le istituzioni, altri hanno dimostrato un coraggio e una generosità verso gli altri straordinaria, mentre i soliti furbetti, mammoni e dipendenti dalle famiglie (in genere suddiste), si sono comportati come galline impazzite correndo verso le case del meridione e attivandosi incoscientemente come untori delle proprie famiglie e dei propri amici
La realtà on line come sta procedendo e che peso avrà?
Grazie alla realtà virtuale, a suo tempo molto vituperata come modalità narcisistico-ossessiva ora acquista un senso sia per lavoro che per contatti affettivi. Credo che nei prossimi mesi avrà sempre più peso e “contaminerà” anche i più anziani
Se la situazione proseguirà le persone potranno sentire più disagi psicologici? Di che tipo?
Dipende anche qui dal carattere e dalle potenzialità di resilienza individuale. Comunque teniamo anche presente delle capacità di adattamento delle persone, poi alcuni abitudinari si abitueranno a questa nuova prigione. Ricordiamoci che Fromm già negli anni ’40 parlava di fuga dalla libertà, cioè quando l’uomo diventa consumatore si ingabbia nella moda e nella pubblicità. Poi ci sarà chi sarà in crisi nello star soli con sé stesso quando sentirà la solitudine e non si potrà molto distrarre con le varie dipendenze. In coppia e in famiglia forse aumenteranno i conflitti e le possibili separazioni e in certi casi ci potrà essere una riscoperta dell’altro con un rinsaldamento del legame…
La solidarietà continuerà o ci potrà essere una inversione di tendenza? Che prospettiva ci sarà?
Se il virus sarà più cruento i rapporti sociali possono anche cambiare, ci potrebbe essere più egocentrismo, forse ognuno, come nelle catastrofi e nei naufragi, cercherà di pensare a sé stesso: mors tua vita mea. Ma ci sarà sempre qualche anima generosa che si spenderà eroicamente per gli altri.
Quando torneremo alla normalità quali comportamenti potrebbero emergere? I singoli e la società saranno mutati?
Anche qui ci sono due ipotesi: una potrà essere che niente sarà più come prima. Molti penseranno meno alle cose futili e superficiali. Probabilmente ci si organizzerà di più per la prevenzione riguardo la salute e la sicurezza sociale. Non credo che ci sarà più sintonia nei politici, anzi ci sarà una forte aggressività da parte di coloro che non erano troppo protagonisti, non essendo al governo, cercheranno quindi di colpevolizzare la maggioranza di turno, dicendo che se avessero governato loro sarebbero stati più bravi, comunque vorranno fare la loro parte per essere coprotagonisti della salvezza della nazione. Ma questo atteggiamento è normale nei gruppi sociali molto competitivi pieni di invidia e gelosia e di aspirazione al potere e alla visibilità sociale. Poi ci saranno quelli che tenderanno a rimuovere tutto, come se non fosse successo niente, negando le loro pericolose paure…il classico atteggiamento dei bulli di turno…che vogliono mostrare agli altri di non aver paura non indossando la mascherina…. ma questa è l’umanità…Inoltre ci potrà essere quello che già Toffler negli anni ’70 ha chiamato future shock cioè il terrore del futuro. Ma credo che sia importante ciò che ha dimostrato lo psichiatra austriaco Victor Frankl, reduce di quattro campi di concentramento, che ha osservato che i prigionieri che riuscivano di più a sopravvivere nei lager erano quelli che ancora riuscivano a pianificare il futuro… Quindi, da soli e insieme, sarebbe importante credere nella ricostruzione del futuro….